Da Johanna il 26/10/2020
Un'imponente scultura dall’aspetto di chimera si materializza l'ingresso del sito: metà uccello, metà pesce, vigila su questo spazio naturale protetto... Qui le parole chiave sono silenzio, rispetto e pazienza. Passando davanti alla reception Antonia , la custode del luogo, mi presta un binocolo e mi spiega il percorso di circa 3 km, delimitato da pannelli di legno. Tutto è tranquillo, la visita può iniziare.
La prima parte del percorso si snoda in un ambiente verde nonostante sia arrivato l'autunno. Sono visibili dei "tafoni" , cavità scavate dal tempo nei blocchi di pietra: da tempi immemorabili fin dalla preistoria questi "tafoni" venivano utilizzati per creare spazi da abitare! Poco più avanti, a lato del sentiero, una statua in castagno massiccio sembra attendere il visitatore... è un Minotauro, opera dello scultore Deguilhen. Poco più avanti, è il Dio Pan e le sue corna alzate verso il cielo che appare come per magia. Decisamente questo posto è pieno di sorprese ! Arrivo alla prima postazione "u stagnu" (lo stagno). Nella capanna sono disposte piccole aperture verso lo stagno. Il binocolo aiuta, osservo il mio primo esemplare: è un Piro-Piro Culblanc! Appoggiato su un albero morto in mezzo allo stagno sembra si sia messo in posa per i visitatori. Un po' più vicini a me, meno paurosi, germani reali e folaghe iniziano un balletto acquatico. E' ora di mangiare! Si immergono e riemergono fuori dall'acqua, ed è facile seguirli durante la loro battuta di pesca.
Lungo tutto il percorso, cartelli esplicativi sulla fauna e la flora circostanti e pannelli di legno che propongono domande-indovinello sulle tracce lasciate dagli animali del sito: a chi appartengono queste zampette? Volpe rossa, riccio, airone guardabuoi? Giochi che divertono grandi e piccini.
Il resto del percorso si snoda attraverso "i tamaricci" (le tamerici), una specie mediterranea importante, che costituisce un riparo per le specie che vivono a Tanchiccia: tartarughe e uccelli vi si rifugiano per riposarsi o nutrirsi. Il sentiero diventa poi più ripido, e si sale lungo un muretto di pietre fino alla "a torra", una torre panoramica che si erge a una decina di metri dal suolo. La vista è mozzafiato ... spazia sul mare e gli specchi d'acqua e la piana di Tanchiccia. È un mosaico di vegetazione quello che si offre a me a 180°: prati verdi, macchia, distese d’acqua, le montagne in lontananza... Tutti i volti della Corsica sono rappresentati qui. Con il binocolo in mano, mi godo la vista, il silenzio e la quiete del momento, prima di tornare giù.
L'ultima tappa di Tanchiccia passa attraverso il canneto del sito: una zona umida composta principalmente da canneti. È la più grande della Corsica. Un rifugio per rane, cestuggini palustri e rospi, e un percorso su palafitte serpeggia tra i canneti. Alla fine, ecco la postazione di osservazione "a canna". Il silenzio è essenziale per osservare le specie.
Munita del mio binocolo mi godo questi ultimi momenti in mezzo a una natura preservata, e il gracidare delle rane accompagna le mie osservazioni.
Sylvain ti fa scoprire l'Etang de Tanchiccia come se fossi lì!
Ingresso libero
Prestito di binocoli o cannocchiali su deposito
Situato sulla RD 757
All’ingresso di Porto Pollo
20140 SERRA Di FERRO
0495740212