Amplificare i sensi imponendo il silenzio. Reimparare ad osservare, a leggere il paesaggio con i propri occhi, al ritmo di una barca che si lascia guidare dalla corrente, sola in una natura selvaggia e preservata. Il rumore del vento tra i canneti, di una testuggine palustre che fa capolino fuori dall'acqua, il volo di una libellula, la freschezza dell'aria sulla pelle, un'immersione coinvolgente e rara. Una pausa che cancella seguendo l’acqua il ritmo incessante della quotidianità. Qui, nel delta del Fango, il tempo scorre lento, al ritmo di questo braccio pacifico del fiume tra i tumulti delle rapide e la foce nella sabbia di Galeria.
Questo particolare ambiente è parte integrante della riserva della biosfera Falasorma Dui-Sevi, l'unico sito dell'isola a beneficiare di questo marchio riconosciuto dall'UNESCO. Un territorio che riunisce tutti gli strati della vegetazione, dal mare alla montagna, ma che riunisce anche numerosi attori economici come territorio di sperimentazione dello sviluppo sostenibile.
Ai margini delle rocce, le canoe e i kayak vengono autorizzati con il contagocce : sono ammesse nella zona solo sedici barche alla volta. Non c'è bisogno di remare per godersi i luoghi, la prima regola è la discrezione. È richiesto il silenzio, è tollerato il sussurro, poi bisogna lasciarsi trasportare mantenendo sempre una distanza minima tra le barche.
Solo tra le ninfee in fiore, il canoista/kayakista assorbe lentamente questa atmosfera bucolica. Il canto dell'acqua è accompagnato dal fruscio delle foglie mosse dalla brezza e da alcune melodie orchestrate da uccelli a volte difficili da vedere.
In questa apparente pienezza si svolgono scene epiche, battaglie aeree omeriche talvolta fermate dall'appetito di un anfibio che abbatte i combattenti con una leccata della lingua. Nelle foreste fluviali, le libellule dall'armatura metallica dai riflessi rossi vanno a caccia sotto l'occhio vigile dei rettili dal guscio. Per catturare ogni dettaglio di quest'avventura dovrai essere attento, curioso, lasciarti trasportare e scrutare l'orizzonte. Sull'acqua avanzano alcune mosche e ragni, sorvegliati da astute trote. Dalle profondità risalgono per inghiottire questi insetti in un piccolo vortice. Triglie, spigole e anguille condividono con loro questi bracci del Fango dalle acque più calde. Un ecosistema semplicemente grazioso e fragile, che il visitatore attraversa senza lasciare la minima traccia del proprio passaggio, senza alcun disturbo. Una sorta di piccola oasi preservata in mezzo alla quale passano solo le canoe, in un senso, poi nell'altro al ritorno.
Un ritorno che segnala la fine della corsa. I visitatori conserveranno un ricordo selvaggio e rasserenante di questa coinvolgente immersione. Portando con sé il silenzio e conservando il sussurro fino al momento di ritornare ai propri mezzi per lasciare Galeria.