La più antica presenza umana in questo lembo di terra, risale al VIII° millennio. Fin dal neolitico, l'uomo occupa tutte le zone dell'isola ed incomincia ad organizzare la vita della società. Le popolazioni di questo periodo ci hanno lasciato molte testimonianze e tesori sulla loro presenza, i menhir antropomorfi ed i " Castelli " della civiltà Torréenne sono quelli più importanti; si possono visitare sui siti di Cucuruzzu, Araghju, Filitosa, Cauria, per citare solo quelli più famosi
Durante l’antichità, la posizione strategica della Corsica, fa di questa regione una terra di conquista per le popolazioni che vogliono affermare il proprio potere nel Mediterraneo; tra questi, i greci di Focea che la colonizzano, fin dal 565 A .C. e che fondano la regione di Aleria (Alalia) ; nel 259 A.C, la Corsica entra a far parte dell’ Impero Romano fino alla sua cristianizzazione che inizia progressivamente dal terzo secolo. Nel V° secolo, mentre la popolazione dell'isola raggiunge i 120 000 abitanti, la crisi dell'impero romano segna l'inizio di successive invasioni, in modo particolare dei Vandali e degli Ostrogoti, fino alla fine dell'Alto Medioevo.
Intorno all'anno Mille, i Re francesi affidano ai loro vassalli di Pisa e Genova, il compito di respingere i Mori ; dal tredicesimo secolo la Repubblica di Genova afferma progressivamente il proprio dominio sull’isola e, per consolidare ulteriormente il suo potere sull’area, costruisce le torri sulla costa e le cittadelle, che si possono vedere ancora oggi. Genova regna senza divisione fino all'inizio del diciottesimo secolo quando, dopo un temporaneo ricongiungimento alla corona di Francia della metà del sedicesimo secolo, incominciano le rivoluzioni contadine e le lotte per l’indipendenza.
Lo spirito dei " Lumières ", che rappresenta una ventata di democrazia insieme alla nozione di interesse pubblico stabilita dal Generale Pascal Paoli genera un periodo di stabilità politica e di sviluppo economico e culturale. Incapace di riconquistare l'isola, Genova cede la Corsica alla Francia le cui truppe entrano in Corsica nel mese di maggio del 1769.
Nell’agosto dello stesso anno, Napoleone Bonaparte, nasce ad Ajaccio.
Malgrado alcuni tentativi di sviluppo, l'Impero rappresenta soprattutto un momento di repressione. Nel XIX° secolo si struttura il sistema dei" clan", due partiti formati da gruppi di abitanti dell’isola, che si assumono formalmente il compito dell’impegno politico. In questo periodo, il banditismo raggiunge il suo apice, e l'isola si ripiega su se stessa malgrado lo sviluppo delle vie di comunicazione. L’esistenza di alcune società segrete rappresenta il sintomo dell'attaccamento degli abitanti di questa terra ad una Italia in rivoluzione; solo nel secondo Impero i corsi si integrano nello stato francese. Nel XIX° secolo si assiste ad una crescita demografica, fino a 340 000 abitanti, senza che a questa corrisponda uno sviluppo economico. Flussi massicci di migrazioni cominciano verso la Francia, le sue colonie e verso l'America latina.
L'isola, povera e sovrappopolata rispetto alle sue risorse, riceve con la guerra del 1914 un colpo durissimo: 12.000 morti e numerose partenze. Questo disastro origina il primo sentimento di nazionalismo, espresso dalla rivista, Ha Muvra. L'affinità di questa corrente con il fascismo italiano ne determina la crisi. Nel novembre del 1942 la Corsica viene occupata dagli italiani. Con il partito Comunista, l’isola si dichiara indipendente nel settembre del 1943 scegliendo la Francia come nazione.