Da Anne il 24/01/2023
Sono le vestigia di un tempo in cui i ghiacciai erano così imponenti che era impossibile vedere la roccia che li sosteneva. I laghi di montagna riempiono le cavità lasciate da questi giganti di ghiaccio dopo secoli di aumento della temperatura.
Offrendo alla flora, alla fauna e alla pastorizia una risorsa essenziale a queste altitudini, attirano oggi nuovi visitatori in cerca di libertà e scoperta. Il massiccio del Renoso, il terzo più imponente della nostra isola, ospita numerosi laghi.
Il più grande, più conosciuto e più visitato si presenta, a seconda di dove ci si trova, come un cuore di cobalto in uno scrigno di granito argenteo. Il lago Bastani è anche il più alto della zona. Il suo emissario e i prati circostanti fanno pensare che molti altri laghetti esistessero qui qualche secolo fa. Per molto tempo le mandrie hanno approfittato di questo particolare ambiente per salire sugli alpeggi. Ma attenzione, il sito è pittosto in quota. Comporta la sua parte di pericoli a cui stare attenti e sorprese meteorologiche.
Proprio per questo, è quindi meglio essere accompagnati da guide professioniste. Generosi di consigli e aneddoti, mentre guidano gli escursionisti, fanno scoprire loro curiosità e condividono la loro cultura, la loro passione e molto spesso anche le produzioni della loro regione.
Su questo massiccio, per vedere tutti gli specchi d'acqua, ci deve spostare marciando nel territorio. Anche salendo al punto più alto, la vetta del Renoso - 2.353 m sul livello del mare, si può scorgere infatti solo ll lago Bastani . I laghi gemelli Vitalaca, Bracca, Nielluccio, Alzeta o Rina aspettano che qualcuno venga a conoscerli per rivelarsi.
Gli ultimi, che si declinano uno sopra l'altro a diverse altezze e sono collegati da canali, tendono oggi a scomparire, una fase naturale per questi resti glaciali. Circondati da prati, lasciano gradualmente il posto a torbiere chiamate pozzine in lingua corsa.
Un fenomeno che si può osservare in diversi settori di questo massiccio, sia a Pozzolu che a Pozzi , il sito più famoso. Qui le torbiere sono impressionanti e lasciano immaginare le dimensioni del lago che un tempo poteva riempire questa valle.
Queste pozze d'acqua piene di pesci formano una geometria perfetta, tutta in curve, offrendo splendidi pascoli alle mandrie e sogni di libertà ai camminatori. Camminatori che, come per entrare meglio in contatto con la natura, sono invitati a camminare a piedi nudi sull'erba folta. Devono però stare molto attenti perché le pozzine sono protette e non vanno calpestate. Qui le pozzine ospitano anche una specie rara ed endemica, la pinguicola corsa. Una pianta carnivora con foglie appiccicose che fiorisce magnificamente da giugno a settembre.
I tesori di Renoso sono relativamente accessibili a tutti, ma bisogns guadagnarseli.
Dalle stazioni sciistiche di Ghisoni-Capanelle e di Val d’Ese o dai passi di Verde o Scalella, numerosi sono i sentieri per passeggiate ed escursioni. Su questi rilievi, roccia e acqua sono inseparabili, due elementi che si completano a vicenda e offrono ai visitatori ricordi indimenticabili.
I laghi di Rina, sul massiccio del Renoso, stanno scomparendo, e diventano a poco a poco torbiere.
Camminare in montagna significa anche incontrare chi vive e lavora in questi luoghi. Pastori produttori offrono sempre la possibilità di degustare i loro prodotti tipici. Un sapere millenario, comune, ma specifico di ciascuno e che offre, a seconda del gregge, del terreno o dei gesti del pastore, sapori di un'incredibile varietà da una bergerie all'altra.
Dalla località di Val d'Ese, il ranch propone nella stagione estiva un itinerario a cavallo verso il sito dei pozzi di Bastelica. Un modo divertente e diverso per scoprire il luoghi senza affaticare le gambe. Il legame con l'animale offre altre sensazioni e un approccio più unico a questo sentiero già ben noto agli escursionisti. Un modo anche per renderlo più accessibile a chi avrebbe qualche apprensione a camminare da solo su questi sentieri.
Con gli sci, le ciaspole o gli scarponi, i tesori di Renoso si possono scoprire anche in inverno, quando i paesaggi sono ricoperti da una fitta coltre di neve. I laghi nella stagione invernale sono ghiacciati, bianchi e immacolati. Le pozzine si nascondono, ne intuiamo la presenza solo dall'irregolarità del manto nevoso. Ogni stagione ha la sua parte di sorprese, in inverno qui tutto cambia ed è da scoprire.